Ha avuto inizio il 2 luglio la serie di serate “enoiche” ideate da Fabio Messina, patron di Osteria Partenope, tipica osteria napoletana nel cuore del quartiere Vomero, in collaborazione con il vulcanico Salvio Parisi, durante le quali è previsto l’accostamento tra la cucina del piccolo locale vomerese e i vini di 4 aziende vinicole del sud.
L’idea è di raccontare il legame, il fil rouge, tra piatto e calice, narrando attraverso la diretta voce dei produttori, la storia e le passioni che si celano dietro ai loro vini e alle loro aziende.
Il format, dal titolo “The Secret Ingredient is Love” si articola attraverso abbinamenti, studiati e ragionati, in modo anche provocatorio dallo stesso titolare, di tre piatti dell’osteria e tre vini di ciascuna azienda.
Il tutto nell’ottica di una ripartenza post covid che, proprio grazie al vino e al cibo, si spera possa riportare quella convivialità che il lockdown ci ha sottratto.
Ospite di Fabio Messina e del suo staff, per la serata del 2 luglio, è stata Milena Pepe, titolare dell’azienda vinicola Tenuta Cavalier Pepe, simbolo di una Irpinia che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni sempre più impegnata nella produzione di vini rappresentativi di territorio, cultura e tradizione.
Milena, metà belga e metà irpina doc, è il volto di questa azienda che produce una gamma di vini tipici del suo territorio e, nel corso della serata, ci ha presentato personalmente le sue etichette, aiutata nella narrazione da Salvio Parisi.
Il primo abbinamento, o pairing come usa adesso, è stato quello tra il Coda di volpe di Tenuta Cavalier Pepe, il “Bianco di Bellona”, e un fiore di zucca in pastella nel quale, al classico ripieno di ricotta, si aggiunge la sapidità dei frutti di mare. Abbinamento giusto grazie alla freschezza e ai profumi del Coda di Volpe che reggono perfettamente il fritto.
L’osteria gioca una carta importante nel secondo abbinamento che vede protagonisti la sua genovese di tonno, con aggiunta di un battuto di tonno crudo che la rende quasi “fusion”, e il nuovo rosato dell’azienda irpina, Vela Vento Vulcano, una vinificazione in rosa di una delle uve più identificative di un territorio, con un nome simbolico che evoca le grandi competizioni veliche che si sono svolte nel golfo di Napoli all’ombra del Vesuvio. Un vino gentile che riesce a tenere perfettamente testa alla complessità di una genovese, seppur di mare, proprio grazie alla potenza del suo vitigno di origine.
Fabio cala l’asso con il terzo abbinamento, osando il Taurasi Opera Mia 2013, piccolo capolavoro di Tenuta Cavalier Pepe, su un baccalà arrosto accompagnato da pomodori in diverse consistenze.
La potenza del baccalà, amplificata dalla sensazione di affumicatura e dalla acidità del pomodoro ben accompagna la struttura del Taurasi servito ad una temperatura leggermente più fresca di quella esterna (con temperature del periodo di circa 30 gradi è concesso abbassare un pò la temperatura di servizio anche di un grande rosso) che si caratterizza per la particolare eleganza del tannino, addolcito dal passaggio in legno.
A fine serata Milena, sempre con la sua eleganza e e il suo entusiamo, ci ha presentato anche un particolare liquore creato in azienda, lo Cherry Merry, cherry con base aglianico ottimo accompagnamento al dolce.
Si continua giovedì prossimo con i vini di Kandea, azienda vinicola ai confini tra Puglia e irpinia, che vinifica uve tipiche delle due regioni. Sicuramente si assisterà ad accostamenti altrettanto interessanti.