La salvaguardia delle viti a piede franco: Prospettive in Italia
Lunedi 23 settembre 2024 si terrà nella sala cinese di Portici del Dipartimento di Agraria dell’università Federico il primo Convegno Nazionale del Comitato Italiano per la Tutela del piede franco.
Un appuntamento importante per i produttori vitivinicoli e gli studiosi che interagiscono con l’importante patrimonio vitivinicolo italiano scampato alla fillossera.
Il “Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco” è la prima e unica associazione in Italia di protezione, custodia e salvaguardia delle viti franche di piede.
Per vite a piede franco si intende una vite con radici proprie, non ibrida e non innestata. Il ‘’piede’’ è la radice della vite, ‘’franco’’ poiché esentato da vincoli e libero.
Nato nell’aprile 2024 è composto da sommelier, storici, scienziati, viticoltori e appassionati al mondo del vino, in particolare quello prefillossera.
Il Comitato ha lo scopo di valorizzare, sviluppare e promuovere azioni atte a rilanciare storicamente, turisticamente e culturalmente il patrimonio vitivinicolo poco conosciuto o totalmente dimenticato prefillosserico.
Il suo compito oltre a divulgare la conoscenza dell’esistenza dei vitigni scampati all’infestazione della fillossera dalla fine dell’Ottocento, è quello di dare voce e visibilità alle rare realtà italiane che con tanta tenacia tengono in piedi un pezzo della storia vitivinicola del paese.
Le viti franche di piede sono piuttosto rare in Europa.
Il motivo risale alla seconda metà dell’800 quando un temibile afide, la fillossera, fece la sua
comparsa nel continente europeo, trasportato via nave su piante contaminate provenienti dall’America del nord.
La fillossera si diffuse rapidamente in tutti i vigneti causando danni sia a livello fogliare che radicale, ostruendo il passaggio dei principi nutritivi e portando lentamente alla morte della pianta.
Non trovandone una cura, al fine di scongiurare la totale distruzione del patrimonio vitivinicolo europeo, si innestarono le nuove barbatelle di vite europea su radici americane (immuni alla fillossera).
Pochi sono stati i vigneti risparmiati dal flagello, gli unici salvi infatti furono quelli su terreni sabbiosi, nei quali il parassita non riesce a riprodursi, oppure a quote elevate, oltre i 1000 metri s.l.m., dove le basse temperature impediscono alla fillossera di sopravvivere, o ancora, su terreni vulcanici.
In Italia, grazie a condizioni favorevoli diversi vitigni sono scampati al flagello, tuttavia si tratta di realtà gestite da piccoli o grandi viticoltori che impiegano energie importanti per tutelare le vigne storiche che necessitano di attenzioni diverse rispetto agli impianti innestati più giovani.
Quanto però sia importante tutelare le piante che oltre a rappresentare esempi di resilienza e patrimonio storico, esempio di biodiversità, sarà oggetto di discussione del Convegno di Napoli.
Relatori della giornata saranno genetisti ed esperti di patologia della pianta, giuristi, agronomi, enologi, sommelier e il presidente del comitato e il delegato Campania che moderati da Adele Munaretto, divulgatrice enogastronomica e vicepresidente del comitato e Gaetano Cataldo, presidente di Identità Mediterranea e miglior sommelier 2023 dal Merano Wine Fest, coordineranno la discussione, analizzando i vari punti di vista e le prospettive dei tavoli tecnici istituiti dal comitato.
Appuntamento dunque, aperto al pubblico, lunedì 23 settembre 2024 ore 9:00 presso la sala cinese della Reggia di Portici in via Università 100.
Al termine dei lavori previsti per le 13:00 per i relatori presso il MAAV verrà offerta una degustazione di vini dei vitigni a piede franco dei produttori italiani associati al comitato. Partecipazione, quest’ultima prevista solo su invito.