Il ristorante Rada di Positano ha riaperto le porte il 19 giugno. La famiglia Russo ha approfittato del procratinamento del periodo di chiusura (a causa dell’emergenza Covid) per riprogettare il locale e offrire ai propri ospiti ancora di più: nuovi spazi ampliati e restylizzati, ed ancora più accoglienti; più privacy e intimità per le coppie.
Abbiamo intervistato il proprietario Peppe Russo e chef della struttura, Nunzio Spagnuolo !!!
In una località ad alto tasso di bellezza, ovvero Positano, volevo creare un posto ove l’armonia, la grazia e l‘intimità sono di casa. Un posto suggestivo ove si può trascorrere una piacevole serata “al riparo” da tutto ciò che interferisce con la naturale bellezza di questo paradiso terrestre, avvolti da una magica atmosfera d’acqua e di luce che caratterizza questa location. Non a caso il termine “rada” indica una insenatura, riparata dall’azione dei venti e dalla violenza delle mareggiate, dove le imbarcazioni possono sostare in sicurezza al riparo dalle correnti.
Peppe Russo, figlio del “figlio d’arte”, infatti il padre è il noto ristoratore del “Chez Black”, il DNA non mente…
Si, sicuramente il DNA in questo caso non mente. Il “Music on the Rock’s” esiste dal 1970. Io sono intervenuto nel 1984. Negli anni abbiamo poi aperto i bar, poi il lounge e nel 2000 il ristorante.
La nostra bellissima Positano ogni anno è meta di turisti che vi soggiornano per settimane intere in quanto vogliono godersi a pieno le sue bellezze e, più in generale, quelle della Costiera. Abbiamo pensato che è un peccato non offrire loro la possibilità di poterla vivere dalla nostra particolare posizione anche di giorno: l’ubicazione del Rada consente infatti di ammirare un’angolazione di Positano unica, non godibile da nessun altro punto. Una vera è propria cartolina diurna che da noi a partire da quest’anno può essere ammirata sorseggiando un buon drink oppure degustando un ottimo piatto.
Le caratteristiche di Nunzio Spagnuolo che ci sono piaciute sin da subito sono l’autenticità, la versatilità e l’onestà, caratteristiche che si rispecchiano anche nei suoi piatti. E’ capace di accontentare tutti. Ogni suo piatto, anche il più semplice, tipo la pasta col pomodoro, rimane impresso perchè cucinato impeccabilmente con ingredienti autentici che approvigiona personalmente e perchè vi aggiunge sempre un tocco personale (ad esempio nell’impiattamento, oppure nelle consistenze, o nell’utilizzo del condimento) che rende quel piatto indimenticabile.
Nunzio ha avuto grandi esperienze all’estero ed in Italia con il grande maestro Gualtiero Marchesi, cosa gli hanno lasciato queste esperienze?
Sicuramente gran parte del suo scibile lo ha appreso nell’ambito delle sue esperienze. Tuttavia, la sua bravura non è solo frutto di quello che ha appreso, ma anche della sua umiltà e della sua dedizione al lavoro che fanno in modo che emerga anche con la proposta più comune.
Abbiamo creato un pop up restaurant sulla spiaggia in cui i piatti più richiesti sono quelli fatti con ingredienti del territorio e con il pescato del giorno, ad esempio i paccheri con frutti di mare, limone e pane profumato, o le classiche polpette della nonna. Molto richiesti anche i panini farciti con pesce pregiato, tartare di tonno, formaggi e prodotti locali. Ad esempio il beach sandwich farcito con tartare di tonno, zucchine alla griglia e nduja piccante.
Come credete che il Covid19 impatterà sull’afflusso dei turisti quest’anno?
Americani, russi, australiani non possono ancora venire in vacanza in Italia e, dunque, a Positano. E purtroppo anche i loro matrimoni sono stati rimandati all’anno venturo: ci hanno creduto fino all’ultimo, ma poi sono stati costretti a spostare la data. Nessuno l’ha annullata, sintomo del fatto che torneranno in Italia non appena potranno. I clienti stranieri sono disposti a spendere un bel po’ per un vino pregiato. Inoltre tendono ad ordinare più portate perchè non vogliono perdersi l’occasione di assaggiare i piatti rappresentativi della buona cucina italiana.
Si, in tempi “normali”. Quest’anno abbiamo dovuto purtroppo rimodulare gli spazi, rivedere le regole di accesso, rivisitare l’offerta per consentire a tutti di vivere un’esperienza all’interno delle nostre realtà. Insomma, abbiamo sacrificato la nostra classica organizzazione in ottemperanza alle nuove normative nazionali e regionali.