Roner è una delle migliori eccellenze dell’antica tradizione della distillazione italiana. L’azienda si trova a Termeno, in Alto Adige, in una zona da secoli vocata alla viticoltura. Le origini della distilleria risalgono al 1946, quando Gottfried Roner cominciò la sua attività artigianale tra le mura domestiche con un piccolo alambicco.
Tre generazioni di esperienza, hanno portato Roner a mettere a punto un processo di distillazione particolarmente accurato. Alla base di tutto il processo ci sono vinacce e frutta fresche e fragranti, che consentono di realizzare grandi distillati, con aromi eleganti, particolarmente ricchi e intensi. Le distillazioni si svolgono con impianti discontinui o continui, a seconda della tipologia di prodotto, che può essere poi imbottigliato dopo un breve periodo di decantazione o un lungo invecchiamento in legno.
Abbiamo fatto una bella ed interessante chiacchierata con l’Amministratore Delegato Karin Roner!!!
Roner nasce nel 1946, ci può raccontare le origini dell’azienda?
Tutto nacque dall’iniziativa di mio nonno Gottfried Roner. In quegli anni iniziò a distillare posizionando un primo alambicco nella casa di famiglia. Era un grande appassionato della nostra terra, l’Alto Adige, e dei suoi frutti: iniziò così di arricchire la produzione macerando nella grappa, come avveniva per tradizione, delle radici e delle bacche raccolte nei boschi della zona. Nacquero quindi i primi liquori alla genziana, al ginepro che ancora oggi sono tra i fiori all’occhiello della nostra distilleria.
Mio padre a mio zio sono cresciuti tra gli alambicchi e, anche forse per questo, hanno ereditato il “naso” di mio nonno. Oltre a questa fortuna entrambi hanno sempre avuto come principale obiettivo il costante inseguimento dell’alta qualità. Un obiettivo che è rimasto invariato e che ci porta a proporre sul mercato solo distillati prodotti al 100% in modo naturale.
Anche per me, così come per mio padre, è stato un passaggio di testimone avvenuto senza traumi. Ho fatto esperienza in tutti i reparti e quindi assumere l’incarico di Amministratore Delegato è stato qualcosa di “naturale”. Tra le prime iniziative che ho seguito dalla mia nomina c’è l’ultimo ampliamento dell’azienda con l’inaugurazione della nuova area di accoglienza e degustazione.
Roner incentiva inoltre la biodiversità e l’agricoltura tradizionale, ricercando costantemente varietà di frutta oggi purtroppo quasi scomparse, ci racconta come?
Un esempio che merita di essere raccontato è relativo alla mela Gravensteiner, che oggi è quasi scomparsa. Abbiamo scelto di coltivarla nei nostri terreni e una volta raccolta la usiamo per la produzione del Caldiff, l’acquavite di mele che quest’anno è stata premiata come “Acquavite di frutta dell’anno 2020” dall’International Spirits Award, che in molti definiscono l’oscar nel mondo della distillazione.
Sono due metodi di distillazione ed entrambi portano a prodotti di qualità. I “puristi” sostengono che il metodo discontinuo sia migliore, in verità per quanto ci riguarda non c’è differenza. Il nostro segreto è l’utilizzo della doppia distillazione e la messa a frutto di anni di esperienza. Metodo a parte quello che conta è la materia prima che, anche grazie al lavoro dei nostri contadini, deve essere di altissima qualità. Questo perché con la distillazione si può estrarre quanto il frutto ha da offrire.
Il nostro gin lo abbiamo chiamato Z44 ed è una versione particolarmente fresca, profumata e balsamica. Il mastro distillatore di Roner ha lavorato per rispondere a quelle che sono le esigenze di mercato: negli ultimi anni il gin sta infatti vivendo un periodo di particolare interesse da parte degli appassionati, sempre alla ricerca di novità e d’interpretazioni originali. Z44 è realizzato con una selezione di botaniche che donano un profilo alpino, caratterizzato da profumi di boschi di montagna, di pini, di erbe alpine e di fiori delle malghe. Proprio questa connotazione rende il gin interessante e speciale.
Non solo grappe e distillati, nel 1999 acquisite la cantina Ritterhof che in pochi anni è divenuta un’azienda d’eccellenza. L’offerta si declina in 3 linee di prodotti: Terra, Collis e Rarus, può darci qualche informazione in più?
Tenuta Ritterhof ha oggi quaranta ettari di vigneti di cui dieci di proprietà, diversi conferitori storicamente legati alla cantina. Anche qui la qualità sta sempre al primo posto e riempiamo le nostre bottiglie con la massima passione solo con il meglio del vigneto. Le etichette Ritterhof appartengono ogni anno al top assoluto dell’Alto Adige.
Rarus è la linea che raccoglie i vini “preziosi” che sono il risultato esclusivo di perfezione artigianale. Le uve vengono selezionate a mano già in vigna ed il bino viene prodotto soltanto nelle annate migliori. Collis racchiude vini selezionati ottenuti solo con l’uva dei migliori filari e Terra quei vini classici dell’Alto Adige in grado di rappresentare al meglio i terroir di provenienza.
Il nome prende ispirazione dalle rovine del castello Caldiff che si trova qui in vista dalla nostra sede. Un luogo, quello delle rovine, che fin dall’infanzia ha affascinato mio padre Andreas. Si tratta di un distillato di mele Gravensteiner invecchiato 17 anni e rifinito, per due inverni, nelle botti dell’Alpine Rum R74. Al naso risulta delicato e ricco di sfaccettature, con intense note di mele mature intrecciate ai morbidi profumi del legno e sentori che ricordano i Caraibi. Il tutto sostenuto dai sentori polposi di mela fresca Gravensteiner coltivata nel frutteto di famiglia.
Fin dai primi giorni dell’emergenza la domanda di disinfettante si è fatta sempre più crescente e l’Azienda Sanitaria era alla ricerca di fornitori locali che potessero soddisfare il fabbisogno. L’idea di questa cooperazione altoatesina è nata dal centro di sperimentazione Laimburg che ha fornito supporto scientifico e tecnico all’operazione. Operazione che si è fin dal principio dimostrata un successo: qui, dove normalmente si producono distillati e grappe di altissima qualità, abbiamo così iniziato ad imbottigliare il disinfettante che è stato utilizzato principalmente nei dispenser degli ospedali.
Ma non ci siamo fermati a questo progetto: sfruttando al meglio le competenze maturate abbiamo scelto di realizzare un prodotto destinato direttamente al consumatore. È quindi nato Speranza: alcol naturale di altissima qualità, proposto in un pratico flacone da 10 ml, naturale al 100%, senza additivi, igienizzate e antibatterico (ha una gradazione all’80% in linea con quanto indicato dall’Istituto Superiore di Sanità), rinfresca, neutralizza gli odori e asciuga rapidamente senza lasciare aloni. Inoltre è ecologico e sostenibile perché il flacone, realizzato in vetro robusto, può essere ricaricato.
Avete anche uno shopping on line, soddisfatti dei risultati?
Il nostro shop online è attivo dal 2012 e ad oggi incide relativamente poco sul nostro fatturato che è principalmente realizzato con la vendita sui canali tradizionali. Durante la fase del lockdown è sicuramente risultato essere uno strumento molto valido, soprattutto per chi non si poteva spostare dalla propria abitazione. Abbiamo infatti raddoppiato le vendite durante questo periodo.
Quali sfide professionali/nuovi progetti dovrà sostenere nei prossimi mesi?
Abbiamo previsto, nel breve periodo, il lancio di nuovi prodotti che riteniamo essere assolutamente interessanti. Possiamo citare per esempio Zenzi, un liquore alla pesca e geist di zenzero distillato, unico nel suo genere, così come il lancio del nostro nuovo gin che rappresenterà un’innovazione a livello mondiale.