Sfera – WaterFood è una startup che ha l’obiettivo di costruire il primo impianto di produzione di ortaggi completamente sostenibile. Si sostanzia di una serra idroponica altamente tecnologica ed efficiente che utilizza sapientemente terra, acqua ed energia per migliorare la qualità e la sicurezza, sia dei prodotti che delle condizioni di lavoro del personale. All’interno di Sfera si riusciranno a creare le condizioni ideali di coltivazione, senza ricorrere a pesticidi, ma combattendo eventuali parassiti soltanto con insetti antagonisti.

Per questa startup sono in arrivo 150mila euro nell’immediato ed ulteriori finanziamenti nei prossimi mesi. L’investitore è Oltre Venture, prima società di venture capital sociale in Italia che, secondo indiscrezioni, sarebbe pronta a versare subito la quota, per poi aggiungere circa 600mila euro nei prossimi 4-5 mesi fino a un finanziamento complessivo del progetto di 12 milioni.

L’intuizione di questa innovativa super-serra nasce appena un anno fa da Luigi Galimberti, imprenditore maremmano: “Abbiamo pensato a un luogo dove tecnologia e innovazione di processo soppiantassero la manipolazione genetica per produrre di più e meglio, il tutto secondo principi di sostenibilità alimentare, economica ed energetica”.

“Per Sfera siamo partiti dalla migliore tecnologia presente sul mercato – continua Luigi Galimberti – il nostro impianto è stato progettato dall’Università di Wageningen, in Olanda. L’innovazione ora arriverà anche dalle startup che porteremo a bordo. La cosa più importante è essere riusciti a convincere un fondo d’investimento a puntare sul primario, dato che di solito si tende a puntare sul processo. Qui, in Italia, con l’agricoltura siamo molto in ritardo: in Nord Europa e in Nord America sono gli imprenditori a produrre i pomodori, in Spagna i commercianti, da noi il contadino che spesso ha il rifiuto della scienza e della tecnica”.

Sfera rappresenta la prima startup all’interno del nuovo incubatore e acceleratore d’impresa situato in provincia di Grosseto: BeeCo Farm. Si tratta di un laboratorio dell’innovazione specializzato in tecnologie per l’agricoltura, dove attraverso un modello collaborativo, come quello delle api da cui prende il nome, si punta a dare risposte al tessuto produttivo del territorio. “Per poter migliorare il trattore e l’aratro servono la conoscenza del campo, delle sue logiche e dinamiche, come pure la padronanza delle logiche dell’innovazione” dice Galimberti, che di BeeCo Farm è presidente. Il messaggio è: scommettere su un modello di sviluppo che parli la lingua della terra, e non soltanto quello di app, web e social, che pure hanno un ruolo fondamentale nella comunicazione e nella creazione di network e opportunità.

La nuova serra vuole sfruttare le potenzialità dell’idroponica, nata dal sensibile miglioramento delle coltivazioni fuori suolo. I principali vantaggi che derivano dalle tecniche idroponiche sono legate all’accorciarsi dei tempi di sviluppo: grazie a sistemi di illuminazione artificiali adeguati, permette di velocizzare la crescita delle piante e di ottenere la maturazione in tempi più brevi.

Il prossimo passo è la scelta del sito che accoglierà la prima Sfera in provincia di Grosseto: 13 ettari di estensione per circa 12 milioni di euro di investimento, nella quale si produrranno 5 varietà di pomodori, insalata, e fragole, e che darà occupazione a più di 90 persone. Inoltre il progetto coinvolge in un sistema integrato anche gli aspetti inerenti la produzione, la commercializzazione e la distribuzione.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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