Slow Food immagina un mondo in cui tutte le persone possano accedere a cibo buono per loro, buono per chi lo coltiva e buono per il pianeta

Tutti possiamo dimostrare il nostro amore per la terra quando facciamo la spesa, quando ci trasformiamo da consumatori a co-produttori, quando non ci limitiamo a comprare un alimento, ma cerchiamo di sapere come sia stato prodotto, la sua storia e la sua origine e immaginiamo le mani, i volti e il lavoro che gli hanno dato vita. Anche quando viaggiamo, possiamo indirizzare le nostre scelte verso chi con impegno ha deciso di rispettare l’ambiente e la terra. Sempre più hotel, spa e luoghi per eventi della collezione Condé Nast Johansens stanno abbracciando i principi del Movimento Slow Food nell’obiettivo di servire ai clienti prodotti locali, biologici, ricchi di sapore e sostenibili. Ecco quelli che in Europa vanno oltre.

IN ITALIA

Gli ingredienti dei piatti serviti a Castel Fragsburg, a Merano, non sono solo freschi ma stellati, e comunque compiono un percorso molto breve grazie al Fragsburg Soul Garden, dove verdure, erbe, frutta e castagne forniscono a chef e mixologist ciò di cui hanno bisogno su base giornaliera. Nelle vicinanze di Brunico, anche l’Hotel Petrus beneficia della fertile terra della regione per offrire piatti salutari a base di ingredienti che passano semplicemente dall’orto dell’hotel alla cucina. Dalle erbe, insalata, fragole, frutti di bosco, bacche di goji e pomodori alle verdure come spinaci, ravanelli, zucchine, cavoli e carote, il ristorante non ha bisogno di attingere più lontano per le sue necessità. Nella Laguna di Venezia, il Venissa Wine Resort Hotel sull’isola di Mazzorbo è essenzialmente un vigneto con ristorante e 6 camere di lusso. Trasferito direttamente dalla vigna alla tavola, il vino Dorona di Venezia che qui si gusta è unico nel suo genere con solo 3.500 bottiglie prodotte ogni anno. I giardini forniscono allo chef erbe, frutta e verdura, mentre i pescatori della vicina isola di Burano forniscono il pesce. Passando a Bologna, il Palazzo di Varignana Resort & Spa è circondato da graziosi giardini e da campi coltivati per il fabbisogno del ristorante. I terreni includono un mandorleto, una piantagione di bacche di goji, un uliveto, un noccioleto, un orto, vari alberi da frutto e un vigneto di uva da tavola. Inoltre, il resort produce il proprio olio extravergine Green Gold.

Spostandosi più a sud nelle verdi colline della Toscana, Monsignor Della Casa Country Resort & Spa non è solo un esempio di slow food, ma un sostenitore del concetto di rallentare il ritmo della vita in generale. Nei terreni del resort si coltivano verdure, ulivi, melograni, erbe aromatiche e si trovano addirittura tartufi. Nel territorio del Chianti, la Tenuta Vinicola Torre a Cona è situata in mezzo ad ulivi e verdeggianti colline. Inutile dire che il vino e l’olio d’oliva del ristorante sono a km. 0. Andando un po’ più a sud-ovest ci si imbatte nell’imponente Toscana Resort Castelfalfi – Experience Resort. I raccolti dei suoi campi, vigneti e uliveti appaiono nel menu. Inoltre il resort produce la propria birra, la grappa, i condimenti balsamici, il farro e la pasta, un eccellente Chianti, vino da dessert e sei vini biologici. A soli 30 minuti di distanza nella campagna toscana, si trova Borgo Pignano, che riesce ad essere in gran parte autosufficiente grazie ad un’azienda agricola biologica, che produce olio d’oliva, cereali, granaglie, farine biologiche, pasta, miele millefiori, uova da galline allevate a terra, frutta, noci, semi ed erbe officinali. Borgo Pignano produce anche il suo vino bianco Vermentino toscano ed i vini rossi Ciliegiolo e Colorino. In Umbria, anche Borgo di Carpiano sostiene fortemente il concetto di slow food, servendo ingredienti locali di alta qualità in piatti di ispirazione locale. Ciò significa che i prodotti tipici umbri dominano il menu insieme a verdure biologiche coltivate in loco, olio extravergine di oliva prodotto dai loro stessi oliveti, vino locale Sagrantino di Montefalco e tartufi della vicina Norcia. Anche il Castello di Petroia attinge alla terra ricca di minerali dell’Umbria. Originariamente una fattoria, questo castello medievale trasformato in hotel è circondato da 600 acri coltivati e utilizzati anche per l’allevamento di bovini da carne. L’olio extravergine di oliva di frantoio, il tartufo nero umbro, il miele, le marmellate di mele cotogne, albicocche, pere, fichi e le noci della tenuta sono tutti prodotti presenti nel menù del ristorante. Un’ora circa più a sud, anche lo chef del casale umbro Tenuta di Canonica aderisce alla filosofia del “chilometro zero”. Ciò è possibile grazie alla fattoria, agli orti e all’oliveto della Tenuta, che producono l’olio biologico del ristorante, le uova fresche, le erbe, la frutta e la verdura, come pure la farina biologica, le marmellate, il pane e la pasta fatti in casa ogni giorno.

Molto più a sud, in Sicilia, nei campi circostanti la Masseria Susafa si trovano finocchietto selvatico, verdure di campagna e uliveti di olio biologico che riforniscono il suo ristorante. Inoltre, l’orto dello chef è sempre ricco di primizie di stagione come pomodori, zucchine, cetrioli, melanzane, peperoni, cipolle e patate, mentre una piccola macchia mediterranea fornisce le erbe aromatiche ed il frutteto fornisce la frutta biologica.

IN EUROPA

Al Castello di Ashford in Irlanda, il team di cucina predilige i prodotti a km. 0 e l’Executive Chef utilizza regolarmente le prelibatezze colte nella tenuta, come l’aglio selvatico e i funghi, e i prodotti coltivati nei giardini e nelle serre del Castello, dalle fragole al cavolo nero e ai fiori di sambuco. Nel nord del Portogallo, il Torre de Gomariz Wine & Spa Hotel è circondato da vigneti che producono con successo i vinhos verdes (vini giovani) in varietà bianche e rosé, tutti disponibili nel suo ristorante, Wine Bar e Tower Bar. Nell’angolo nord-orientale della Spagna, l’Hotel Viñas de Lárrede non solo produce vino dai suoi vigneti situati a un paio d’ore di distanza, ma sceglie la carne prodotta nelle valli vicine, raccoglie verdure nel proprio orto e seleziona prodotti freschi tra cui i famosi frutti di mare del Mar Cantabrico.

Anche la Torre Vella Fontenille Menorca nelle Isole Baleari, coltiva i propri ortaggi, mentre i vasti terreni circostanti includono uliveti, un frantoio e la “casa del miele”, i cui prodotti vengono tutti utilizzati nel ristorante dell’albergo. Contribuendo alla reputazione di raffinatezza culinaria del sud della Francia, il Domaine de Biar soddisfa le aspettative della sua clientela utilizzando solo prodotti coltivati nel proprio orto, la frutta ed altri ingredienti regionali, come le uova fresche di galline allevate a terra. Ciò significa che il menu è in continua evoluzione, ma sempre eccezionalmente fresco.

Nella tranquilla isola greca di Ios, l’hotel Calilo, sempre attento all’ambiente, fa appello al suo orto biologico su base giornaliera per le verdure, l’insalata fresca e le erbe aromatiche. L’hotel mantiene anche alveari per il miele da spalmare sul formaggio di capra locale e produce il proprio olio extravergine di oliva. Il pesce fresco proviene dal mare a pochi passi.

Andando in Gran Bretagna, a nord-ovest di Londra, The Grove, nell’Hertfordshire, utilizza nel Jemima’s Kitchen Garden l’antico metodo naturale della permacultura per la frutta, la verdura, le erbe e i fiori commestibili per rifornire sia la cucina dell’hotel che il Glasshouse Bar (il bar stagionale dove i soli cocktail valgono il viaggio!). Per gli chef di Gravetye Manor, nel West Sussex, servire pasti stellati Michelin è il risultato di un’attenta scelta di ingredienti provenienti dal Kitchen Garden dell’hotel e da fornitori locali di fiducia. Nel Dorset, il Summer Lodge Country House Hotel & Restaurant sfrutta le prelibatezze locali come il formaggio blu Dorset Vinny, i tartufi e la carne di manzo, e coltiva un’abbondanza di verdure ed erbe nei propri orti e serre. Giù nel Devon, il Lympstone Manor è gestito dal celebre chef Micheal Caines, il cui menu stellato Michelin si basa sugli ingredienti disponibili in quest’angolo sud-occidentale di Inghilterra. Il tutto accompagnato da uno spumante inglese di alta qualità proveniente dalle 17.500 viti piantate all’interno dei terreni del maniero.

Nel Galles invece, l’eccezionale esperienza culinaria al Ristorante Fernery di Grove of Narberth è una testimonianza della bontà dei prodotti del Pembrokeshire utilizzati nel menu insieme alle verdure e alle erbe raccolte quotidianamente negli orti biologici dell’hotel.

NB Ovunque ci si trovi nel mondo, è importante seguire i consigli di viaggio e sanitari del proprio governo. È importante essere socialmente responsabili ed attenti alle proprie azioni.

Condé Nast Johansens

Condé Nast Johansens, degli stessi editori di Vogue, GQ, Tatler, Condé Nast Traveller e Vanity Fair, è la principale guida di riferimento per chi viaggia. Condé Nast Johansens rimane il riferimento più completo agli hotel di proprietà indipendente, che vengono ispezionati ogni anno. Local Experts dedicati e altamente qualificati hanno valutato quasi 10 volte più strutture rispetto a quelle inserite online o nelle Guide al fine di restringere la selezione finale al miglior portafoglio possibile di strutture. Con un pubblico di 4 milioni di lettori, la distribuzione delle Guide è di 18.500 copie in tutto il mondo.

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Redazione Foodmakers

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