Tea Guerini si laurea in marketing e comunicazione e successivamente svolge e conclude un master in event management allo IED di Milano. Si avvicina al mondo della ristorazione e dopo qualche breve esperienza sia nel campo degli eventi sia nel campo della ristorazione, capisce che la sua vera passione era il lavoro in sala,
Per Tea Guerini la figura del maitre rappresenta il biglietto da visita di un ristorante, per questo ritiene che l’accoglienza svolga un ruolo chiave per comprendere i clienti.
Premetto che il mio percorso di studi e di vita è stato un’evoluzione di idee mano a mano che passavano gli anni. Finiti gli studi nell’ambito della comunicazione e del marketing ho scelto di avvicinarmi al mondo degli eventi, che è sempre stato il mio sogno. Spostarmi poi dagli eventi alla ristorazione è stato quasi un caso. Mi sono avvicinata a questo mondo (che ho sempre amato) con l’obiettivo di organizzare eventi proprio per questo settore, e come i miei studi improntati sulla comunicazione credo che i principi base dell’accoglienza siano gli stessi.
Hai frequentato un master in Event Management allo IED di Milano, cosa ricordi di quel periodo?
Il master allo IED è stato un periodo importante nella mia vita. Un percorso di studi veramente stimolante, questo perchè i nostri docenti erano professionisti degli eventi per agenzie o aziende famose nel settore. Ricordo anche i momenti più difficili prima delle consegne dei progetti, le corse all’ultimo minuto e le notti in bianco per terminarli, ma grazie al cielo arrivavano anche le soddisfazioni che cancellavano le ore di sonno e lo stress. Consiglio a tutti un’esperienza formativa di questo genere, perchè non è solo un percorso di studi, ma è un piccolo passo in più nel mondo del lavoro.
Appena finito il master lavoravo nel weekend come cameriera per un piccolo ristorante nel centro di Brescia: Marcus. Un’esperienza divertente che mi ha fatto capire quanto mi piacesse questo lavoro. Sono stata da Alimento, vendita al dettaglio di prodotti ristorativi di alta qualità, dove ho imparato qualcosa in più sul mondo della fermentazione, del lievito madre e del gelato.
Ritieni che l’accoglienza svolga un ruolo chiave per comprendere i clienti, in che modo?
Gli studi mi sono stati di grande aiuto in questo settore, il saper comprendere le esigenze dei nostri clienti è fondamentale nel settore dell’accoglienza ristorativa, soprattutto in un mondo attuale dove la cucina è argomento principe dei nostri mass media e social network. La soddisfazione del cliente è sintomo di una comunicazione ben fatta, alla fine il meccanismo è lo stesso: recepiamo un’esigenza/messaggio dai nostri clienti e cerchiamo di soddisfarla nel miglior modo possibile tramite la cucina e la sua comunicazione, arrivando a regalare un’esperienza.
In realtà ho vinto il premio come “miglior fattore umano” dell’edizione di Emergente Sala Nord 2020, ed è stata un’assoluta sorpresa. Mai, dopo così poco tempo, mi sarei aspettata di essere selezionata per partecipare a una competizione nazionale di sala dove ci sono professionisti del settore di realtà davvero importanti a livello nazionale. Sono andata ad affrontare questa sfida con uno spirito più di partecipazione che competizione, essendo io in questo mondo da poco tempo rispetto agli altri concorrenti, per cui l’aver ottenuto anche il riconoscimento di “miglior fattore umano” mi ha dato la carica e l’energia giusta per specializzarmi ancor più nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza.
La Piazzetta 2070 è casa, esserne la responsabile di sala è un onore. E’ un ambiente accogliente, semplice ma elegante. Traspare il suo essere genuino senza troppi fronzoli come la cucina e il servizio che offriamo. L’obiettivo principe è quello di far vivere ai nostri clienti un’esperienza culinaria facendoli sentire come a casa.
Come è cambiato il tuo lavoro dopo il lockdown?
E’ un periodo difficile per tutti, ma credo che la pazienza e la determinazione verranno sempre ripagati. Certamente abbiamo attuato delle accortezze maggiori per i nostri clienti. Ora come non mai, soprattutto nel mondo dell’accoglienza dobbiamo stare attenti alle esigenze “nascoste” dei nostri clienti, cioè quelle che non ci chiedono ma si aspettano. La paura è tanta e bisogna intuire come comunicare al meglio con i nostri commensali.
Il consiglio che mi sento di dare a chiunque voglia approcciarsi a questo mondo è quello di iniziare solo se avete tanta passione. E’ un lavoro difficile sia a livello fisico sia a livello mentale, per cui bisogna rimboccarsi le maniche, studiare, tenersi sempre aggiornati, e armarsi di tanta pazienza, soprattutto nel mondo dell’accoglienza.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Sono soddisfatta di poter gestire la sala del ristorante “La Piazzetta 2070” del mio compagno chef, è come se fosse mio. Se devo essere sincera il mio sogno nel cassetto accomuna due mie grandi passioni: cucina e animali, per cui spero un giorno di poter creare un “ristorante” per i nostri clienti e i loro amici 4 zampe, in cui persone estranee possano degustare la loro esperienza culinaria scambiandosi opinioni, facendo nuove conoscenze e amicizie, attraverso anche ai loro cani/gatti, a cui chiaramente farò un menù dedicato. Mi piacerebbe studiare anche i gusti dei nostri amici a 4 zampe e le correlazioni che ci possono essere magari tra le loro caratteristiche comuni e non. E’ un po’ strana lo so, ma è accoglienza anche questa no?