Tenuta Foresta nasce in Piemonte nel 2012 dalla volontà di Yuri, imprenditore russo trapiantato sul Lago Maggiore che decide di liquidare le sue attività nel sud della Russia e creare un piccolo business in Italia per creare un vino che fosse completamente suo, dall’uva alla cantina.
Yuri ha l’occhio lungo e decide di dare vita ad un sogno, quello di creare una attività di famiglia insieme ai suoi figli in una delle regioni italiane più vocate alla viticoltura.
Interpella per questo motivo sua figlia Olga, all’epoca project manager nel settore High Tech.
Un bel giorno chiama sua figlia proponendole questo business di famiglia che lei, quasi a cuor leggero, accetta pensando ad una cosa lontana da venire.
Yuri invece brucia le tappe e dopo due mesi individua i terreni per realizzare la propria attività e immediatamente richiama Olga. Lei conclude le questioni burocratiche legate al precedente lavoro e nel novembre 2012 è al fianco del papà per fondare l’azienda.
La collaborazione con suo padre purtroppo dura solo un anno perché nel 2013, all’improvviso, il lungimirante imprenditore viene a mancare. Olga allora decide di tenere fede alla promessa fatta al suo papà nonostante il progetto fosse ancora ben lontano dalla realizzazione.
Infatti, quando Yuri acquista questi terreni impiantati a vigneti, nella zona di Isola d’Asti a ridosso di Costigliole d’Asti normalmente vocata alla produzione di Barbera, nella proprietà c’è una casa e i vigneti, la cantina deve ancora venire e purtroppo lui non riuscirà a vederne la realizzazione. Mi racconta Olga che proprio nei giorni in cui il papà venne a mancare arrivarono le autorizzazioni dell’Asl per la realizzazione di quel sogno.
Dal 2014 al 2018 vanno avanti i lavori di ristrutturazione della cantina e Olga si occupa di estirpare e impiantare nuovamente due vigneti a Chardonnay e Viogner. Nel 2019 arriva la prima vendemmia di Tenuta Foresta, seguita poi da quella del 2020, già in emergenza pandemica che nonostante le grandi difficoltà permette la creazione di prodotti molto interessanti.
Sono tre le vendemmie portate a termine fino ad oggi in 4 ettari di terreno intorno alla bella casa in un paesaggio quasi fiabesco.
Dal 2019, anno della prima vendemmia, c’è l’enologo Bisso Atanassov a supportare questo progetto familiare che lavora prevalentemente su uve autoctone in questo spicchio di astigiano.
Barbera, grignolino (da cui ricavano in elegante chiaretto), dolcetto e albarossa. Il vigneto più vecchio risale al 1968, ma ci sono anche i nuovi impianti curati da Olga come un suadente Viogner, che vanta parentele con il cugino d’oltralpe della Valle del Radano.
C’è infatti un’impronta giovane nella proposta che prevede un vino della grande tradizione di zona, una Barbera d’Asti superiore con affinamento di 15 mesi in botti grandi oltre ad una barbera più snella e scattante che affina solo in acciaio. Per il resto c’è tanta innovazione e voglia di creare nuove eccellenze. Olga propone uno Chardonnay fresco che fa solo acciaio così come il Viogner che abbiamo provato in occasione del Vinitaly. Un vino fresco vinificato in anfora con macerazione di 5/6 giorni sulle bucce. Una piccola parte di viogner viene fatta appassire e poi insieme al resto delle uve passa in anfora con le bucce e, dopo due mesi di barrique, in bottiglia.
Non può mancare in questa zona un grignolino leggero con il metodo del “falso rosso”. Dopo la raccolta si passa ad una macerazione a freddo di 24 ore. Successivamente vengono eliminate le vinacce e si continua la fermentazione in vasca a freddo. Prima dell’imbottigliamento si fa un taglio con un 10% di una barbera dell’anno precedente.
Si continua con il Monferrato rosso, un sorprendete vino con 85% di dolcetto la cui particolarità è data proprio dalla longevità, caratteristica anomala per questo vitigno e che completa la sua maturazione in bottiglia piuttosto che in acciaio.
Particolari le etichette di Tenuta Foresta, realizzate dall’artista veronese Kiko Perotti.
Temi floreali per i vini più leggeri e giovani, animali per quelli più strutturati e importanti, raffiguranti soggetti che vivono e colorano queste colline.
L’azienda si rivolge ad un pubblico prevalentemente di nicchia, oltre che al settore HO.Re.Ca.
Olga propone anche degustazioni in sede per promuovere il settore enoturistico verso il quale tutta la zona prova a spingersi anche grazie all’associazionismo. Non a caso l’azienda Tenuta Foresta fa parte del Consorzio del Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato che si sta adoperando da tempo in questa direzione.