Cari lettori, ci troviamo insieme per raccontarvi il mio viaggio, questa volta extra – regionale. E vi porto con me questa volta nella verdeggiante Toscana. Vi racconto la mia possibilità di incontro alla Tenuta di Capezzana Conte Contini Bonacossi.
Dall’804 nel rispetto della terra Toscana.
Fu ritrovato un contratto di affitto tra Capezzana e la Chiesa Cattolica, che registrava le proprietà degli olivi e delle viti sulla terra affittata. E con il Bando che dichiara i confini delle quattro Zone: Chianti, Pomino, Carmignano e Valle d’ Arno di Sopra, viene creato il Carmignano DOC, dal Granduca Cosimo III De’ Medici nel 1716 come una delle quattro aree addette alla coltivazione del vino nel Granducato di Toscana.
Nel 1922 Vittoria e Alessandro Contini Bonacossi acquistarono Capezzana con 120 poderi di viti e olivi, ma dopo qualche anno nel 1946 il nipote Ugo prende la Direzione dell’Azienda.
La Famiglia era nota per la sua collezione Contini Bonacossi : una delle più grandi collezioni private italiane di dipinti, sculture, mobili e ceramiche, poi donata ed oggi esposta agli Uffizi.
Col passare del tempo e l’evoluzione dell’azienda, la famiglia Contini Bonacossi passa da collezionisti d’arte a collezionisti di Bottiglie di vino di annate storiche.
È un’azienda, ma posso garantire, che sono prima di tutto una grande straordinaria Famiglia.
Attualmente la Direzione è affidata a Benedetta, Beatrice e Filippo Contini Bonacossi affiancati dai nipoti Serena e Gaddo.
Carmignano, grazie al contributo del Conte Ugo Contini Bonacossi, ha ottenuto la DOC nel 1975 e la DOCG nel 1990. Oggi è la più piccola DOCG della Toscana.
Capezzana ha un microclima unico, collocata a Nord Ovest di Firenze in un’area circondata dagli Appennini toscani e dal Montalbano, con una forte escursione anche d’estate: donando vini eleganti e longevi.
La proprietà si estende per 650 ettari, dei quali 80 ettari a vigneti e 140 uliveti. Sui terreni continuano ad utilizzare l’antica pratica del sovescio con la semina di leguminose e graminacee a filari alterni. Un modo naturale per arricchire di azoto il terreno.
L’agricoltura biologica: è la loro filosofia di agricoltori nel rispetto della magnifica ed unica terra che vogliono lasciare integra e generosa alle future generazioni.
Voglio ricordare un concetto espresso da Vittorio Contini Bonacossi:” Le nostre vigne sono tutte di esposizione diversa e di terreno misto: argilla, calcare, scisto e galestro.
Se qualcuno vuole trovare la formula magica del nostro vino, questa sta nell’estrema disomogeneità della nostra terra e dell’esposizione dei vigneti, tutto questo Porta un’estrema e fantastica Biodiversità”.
Le fermentazioni avvengono solo con lieviti indigeni. Sono seguiti dall’ Università di Firenze dal 2013.
Capezzana è uno dei luoghi più affascinanti della Toscana.
Le Degustazioni e le visite guidate nelle antiche cantine sotterranee, nella Vinsantaia e nel Frantoio vi permettono di vivere il fascino e lo scorrere della storia millenaria di Capezzana. Tante attività correlate in Azienda, come la scuola di cucina: Fondata dalla Contessa Lisa Contini Bonacossi oltre 30 anni fa, il < wine and culinary Center> sorto con lo scopo di salvaguardare la tradizionale cucina toscana. Si svolgono corsi giornalieri in lingua italiana ed inglese con preparazioni di piatti tipici toscani risalenti fino ai Medici.
Col tempo ci sono state tante evoluzioni e progetti innovativi come come la Vinsantaia / Wine bar : progetto nato, svezzato e fatto crescere dalla 5° generazione di casa Contini Bonacossi. Con la stessa filosofia: la Vinsantaia non è un ristorante ma un luogo per raccontare la loro storia. È l’opportunità di accompagnare il visitatore lungo un percorso che lega tre elementi importanti: territorio, vino e famiglia. Infine trovate anche la Fattoria di Capezzana / Agriturismo . In questo modo offrono la possibilità di passare qualche giorno immersi nella natura, immergendosi in un paesaggio incantevole e con il confort di alloggi in stile rustico. Gli ospiti oltre alle camere doppie e singole hanno a loro disposizione una grande terrazza panoramica privata.
Capezzana rappresenta il rinascimento del moderno vino toscano.
Proprio a Capezzana arte, cultura, storia, ottimo cibo e vino di qualità sono le chiavi che guidano il loro successo, ed è il motivo per cui si deve visitare la loro Tenuta e scegliere Capezzana.
La zona in cui si trovano è la madre dell’enologia moderna, con i primi vigneti specializzati. L’affascinante storia del loro terroir descritta dal fratello di Filippo Contini Bonacossi, Vittorio, come una combinazione di microclima, suolo, lieviti e viticoltori, lì contraddistingue da sempre da qualunque altra DOCG Toscana, e questo è il motivo per cui il Granduca Cosimo III scelse quest’area come una delle prime denominazioni di vino con il suo Bando Mediceo ” Moris Propri” nel 1716.
Lo studio condotto dai Medici per fare un vino ” atto a navigare” con l’introduzione del Cabernet Franc, non li pone solo come il primo SuperTuscan, ma li indica come il primo vino moderno.
In quel quel periodo il clima era molto più rigido, si ricorda, che tra il ‘600 e il ‘700, ebbero la microglaciazione, se si pensa che spesso la vite era “maritata all’acero” con grande produzione per ceppo, i vini erano molto diversi da quelli di oggi, con minor gradazione alcolica, minore struttura, con residuo zuccherino importante, frizzanti, data l’antica pratica del ” governo”.
Questo è il motivo per cui l’uva Francesca è stata selezionata dai Georgofili e Agronomi dei Medici.
Hanno fatto la storia dei vini italiani e Toscani. Il vino preferito dei Gran Duchi era sicuramente il Carmignano, che veniva usato come esempio di qualità per indicare il livello degli altri, il Carmignano dei Marchesi Nocciolini, esempio, fu il primo vino “non piemontese” che fu bevuto dai Savoia nel loro Ducato.
L’archivio Datini, testimonia che il prezzo del Carmignano nel Gran Ducato era da 5 a 7 volte superiore agli altri.
Alcuni indizi che Capezzana ha un ruolo chiave nella storia dei vini Toscani e italiani sono certificati già negli anni ’30 quando lavoravano con un enologo, ed imbottigliavano il vino in bottiglie bordolesi in vetro soffiato a mano, prestando attenzione al mercato d’esportazione etichettando i loro vini con l’aggettivo ” Stravecchio” , ” Very Old”.
Ai primi anni ’60 non fu un caso che Piero Antinori essendo affascinato dal loro Carmignano decise con l’enologo Giacomo Tachis di ispirare il suo Tignanello all’uvaggio di quel vino.
Racconta Filippo Contini Bonacossi, CEO di Tenuta di Capezzana : “molte sono le storie legate ai nostri vini, ad esempio,il termine ” vino da meditazione ” coniato da Verdelli degustando il nostro Vin Santo, già documentato come il miglior Vino Santo del Regno al tempo di Leopoldo II e altri legati al Ghiaie della Furba, dei suoi successi agli assaggi internazionali, uno dei primi vini a taglio bordolese mai prodotti in Toscana, come la storia del Barco Reale, un muro costruito non come riserva di caccia, ma come distinzione dal resto della Toscana. Come il Trefiano nella Villa Rucellai di Campi Bisenzio, viene citato nelle lunette come il miglior vino della famiglia.
Filippo Mazzei, vicino al Presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, che aveva la tenuta a Monticello, in Virginia, gli donò un clone di Sangiovese della loro selezione.
Fu Mazzei a suggerire a Jefferson di inserire ” la ricerca della felicità” tra i diritti inalienabili nella Dichiarazione di Indipendenza Americana.
Capezzana è qualcosa di unico e complesso, se vedi il mondo in bianco e nero è certamente il vino a renderlo a colori.
Villa di Capezzana – Carmignano DOCG vino storico dell’Azienda: nel 2006 nasce il progetto < 10 anni> e ogni anno tengono da parte circa 3000 Bottiglie di Villa di Capezzana per poterle poi rimettere sul mercato a 10 anni dalla vendemmia per mostrare ai clienti la longevità del Carmignano ! Hanno iniziato nel 2016 con l’annata 2006 in occasione del trecentesimo della DOC di Carmignano e così proseguono ogni anno.
Delle pubblicità degli anni ’20 e ’30 sono i coperchi litografici di ogni annata del progetto ” 10 anni” .
La 2011 è stata una vendemmia impegnativa. Hanno prodotto solo 1/3 della produzione media, per questo hanno deciso di non produrre Ghiaie della Furba e Trefiano, per mantenere alta la qualità del loro Carmignano.
È stata un’annata molto secca con alte temperature ad Agosto, a Settembre poi sono fortunatamente arrivate le piogge.
I vini sono potenti e strutturati . Hanno raccolto il Sangiovese la seconda metà di Settembre e il Cabernet Sauvignon la prima metà di Ottobre . Villa di Capezzana DOCG < 10 anni> è la loro < Riserva Storica> , edizione limitata di 3000 Bottiglie : ogni anno dal 2006 escono con un Villa di Capezzana di 10 anni da affiancare all’ultima annata in commercio.
Adesso è arrivato il momento di raccontarvi il mio viaggio legato a Tenuta di Capezzana. Già conoscevo Filippo Contini Bonacossi, con cui ho avuto modo di confrontarmi sui suoi vini più volte durante questo periodo. E da quel momento è nato il mio sogno da realizzare. Così a febbraio, prima dei lockdown che impedissero gli spostamenti, sono riuscita ad andare a visitare L’Azienda Tenuta di Capezzana. Per me è stata una grande emozione poter arrivare nella verdeggiante Toscana, e a Carmignano, dove si trova la Tenuta .
Poco contava al momento se il tempo non è stato clemente, portando pioggia, ma io ero già immersa nel mio sogno e nella fantastica visita Aziendale. Lo stupore di una bambina lungo il viaggio, già nell’addentrarsi nel viale con le immense alberate che ti accolgono e ti mostrano che sei nel pieno del mondo del vino.
Finalmente sono arrivata a Tenuta di Capezzana, ed inizia il mio viaggio enologico nei grandi vini toscani. Come noterete dalle immagini correlate ho esplorato le belle alberate in cui sono incastonati anche i loro meravigliosi oliveti.
Con la visita alla Vinsantaia / Sala Degustazione con l’esposizione di tutte le referenze dell’Azienda in tutti i formati. La sala ha un affaccio meraviglioso sui terreni e il Paese.
Ho avuto il piacere di effettuare una visita aziendale abilmente guidata da Pierpaolo Guerra, un giovane ragazzo brillante, sommelier, molto preparato, che con un grande spirito di condivisione e passione, mi ha trasmesso tante utili ed interessanti nozioni sulla storia della Famiglia Contini Bonacossi e della Tenuta di Capezzana.
Una grande suggestione e meraviglia per me visitare in silenzio le sale dove la famiglia Bonacossi conserva e custodisce attentamente e gelosamente tutte le vecchie annate. La bellezza di poter scoprire anche l’evoluzione nell’ uso delle bottiglie per contenere il loro prezioso e amabile Carmignano (come quello del 1965).
Poi c’è la visita alla Bottaia, dove troviamo enormi Botti “Gamba” dove riposa il Sangiovese raccolto, dove giaceva e riposava per la sua evoluzione anche il Carmignano 2019 Bio. Hanno anche tini in acciaio, botti grandi di legno di ” Garbellotto” e Tonneaux.
Il percorso prosegue fino a giungere a visitare la Vinsantaia che si trova in un soppalco in legno. E vengono meno le parole, per descrivere la sensazione, l’emozione, la magia e i profumi che si sprigionano e ti avvolgono e accolgono in questo luogo meraviglioso.
Una grande sensazione di approssimazione alla scoperta, percependo e udendo lo scricchiolio del legno sotto i piedi e poi, ai tuoi occhi si apre lo splendore del rosso di una distesa di caratelli numerati che contengono il meraviglioso nettare di Dio, il caloroso VinSanto di Carmignano.
Le foto esposte in sala ci mostrano il processo delle uve per dare vita a questo meraviglioso nettare!
Il giro si appresta allo scadere con la visita al loro frantoio dove producono l’olio, nato da olive ricevute dai conferitori per dare vita ad olio di qualità che viene deposto negli orci dell’ ‘800 dell’Impruneta a riposare prima dell’imbottigliamento.
Adesso arriviamo a sederci di nuovo nella sala di Degustazione in compagnia di Pierpaolo Guerra e di Marco che ci guidano nella Degustazione.
Si parte Soprattutto con la degustazione dell’olio extravergine di Oliva Biologico di Capezzana Conte Contini Bonacossi – olio appena spremuto 2020.
Conosciuto da sempre tra i prodotti della tenuta di Capezzana, è l’olio extravergine, ottenuto da olive da cultivar Moraiolo e Frantoio, con una piccola percentuale di Pendolino e Leccino .
Le olive vengono frante entro le 24 H successive alla raccolta nel moderno frantoio aziendale tecnicamente innovativo, perché estrae l’olio sottoponendo la pasta ad una soffice centrifugazione. La bassa temperatura e la velocità di lavorazione contribuiscono a donare un olio ricco di profumi e aromi tipici del territorio di Carmignano. L’ olio poi decanta nella storica orciaia adiacente al frantoio.
È costituito da 50% Moraiolo, 35% Frantoio, 10% Pendolino, 5% Leccino ed acidità allo 0,1% . Alla vista è di colore verde brillante. Al naso risulta fine ed elegante. All’assaggio, su pane toscano tipico senza sale, che permette di assaporarlo e goderne al meglio, risulta morbido, fruttato, con lievi note speziate. Lo si consiglia per condire pane abbrustolito o insalata.
Successivamente si aprono le danze gusto/olfattive con Pierpaolo che ci apre una grande bolla di apertura, e che apertura!
Sto parlando del loro Vino Spumante Brut :
1) Vittoria Rosé, è il loro nuovo Spumante Brut Rosé 2020, ottenuto da uve Sangiovese in purezza.
Ricorda una delle donne più straordinarie del XX sec. Vittoria Contini Bonacossi. Nata nel 1871 da modesta famiglia lombarda, ma dotata di una brillante intelligenza ed egualmente straordinaria sensibilità estetica di cui lei stessa si stupiva. Queste sue capacità quasi magiche le permettevano di riconoscere a prima vista il bello autentico nelle antiche opere di pittura, scultura, arredo, sorprendendo i critici del tempo. Vittoria, insieme al marito Alessandro, formò la più importante collezione d’arte del ‘900 : la Donazione Contini Bonacossi. Conosceva ed amava il buon vino, per questo spinse Alessandro a comprare Capezzana.
Lo stemma in etichetta è quello del suo servizio di piatti. Il vino viene prodotto con Metodo Martinotti da uve Biologiche.
Alla vista, appare di un colore rosa tenue brillante e limpido ;
All’Olfatto, si sentono note intense di floreale con note di rosa e fiori bianchi, frutta rossa, fragola, frutta candita;
Al gusto, risulta fresco, elegante e bilanciato; note di rosa, viola mammola, mela verde, lievi note agrumate, note di rabarbaro. È equilibrato, armonico, grande bevibilità; morbido e persistente. Di grande piacevolezza.
Lo si consiglia con piatti di fritti, piatti grassi, carne, alici fritte, misto di pesce, pasta al ragù di pomodoro del piennolo.
Un vino molto ruffiano, che non ti accorgi neanche e subito la bottiglia si svuota. Bisogna farne scorta per non restarne senza anche nella bella stagione.
Successivamente abbiamo degustato il :
2) Trebbiano 2019 Capezzana Conte Contini Bonacossi
Un bianco Toscano di Carmignano. IGT Biologico
Alla vista, appare di un colore giallo paglierino trasparente tendente al dorato.
All’Olfatto, si percepiscono note di amaretto, frutta secca, limone, note di mandorla, fiori gialli di campo e vaniglia.
All’assaggio, risulta fresco, caldo, sapido, persistente e secco, rotondo con note di frutta secca, nota affumicata. Con grande conferma gusto/olfattiva. È intenso, complesso, armonico, con tannini delicati. Un vino etereo ed equilibrato, con retrogusto complesso e persistente.
Lo si consiglia con carni bianche e crostacei. Ha un alcol di 13,00% vol.
La prima annata di produzione è del 2000. Ha un’esposizione ad Est ed un altitudine di 100/150 metri s.l.m.
L’uva è un Trebbiano in purezza da selezione massale aziendale, la stessa usata per il VinSanto. Nasce da terreno complesso, caotico con scheletro di albarese, scisto Argilloso, presenza di galestro. La vendemmia si esegue per la prima metà di Ottobre. La fermentazione alcolica che dura 10 giorni ed è svolta per il 50% in vasche di acciaio a temperatura di 18° C e l’altro 50% in barriques e Tonneaux. Svolge fermentazione malolattica in Tonneaux di Rovere Francese. Affinamento di 6 mesi in bottiglia.
La successiva scoperta nel mio calice riguarda:
3) Chardonnay IGT 2019 Biologico Bianco
Da uve Chardonnay in purezza.
Alla vista, è di colore giallo paglierino carico con riflessi verdolini .
All’Olfatto, si percepiscono note floreali di gelsomino, camomilla, margherita, note di frutta a bacca gialla, di ananas, banana, papaya, note erbacee, erba bagnata, note agrumate e nota vegetale.
Al gusto, risulta fresco, caldo, sapido, minerale, erbaceo, una conferma gusto/ olfattiva, morbido, avvolgente, con alcol ben bilanciato alla struttura del vino. È lungo e persistente, intenso e fine. Ha un alcol di 12,5% vol.
Lo si consiglia come accostamento perfetto come aperitivo, ai primi e secondi piatti di pesce.
A seguire troviamo :
4) Barco Reale di Carmignano anno 2018.
Alla vista, è di colore rosso rubino violaceo intenso.
All’Olfatto, si riscontrano note di frutta rossa, amarena sotto spirito, prugna, ribes. È ampio, fine e intenso.
Al gusto, risulta caldo, secco, persistente, tannino non invadente, morbido, con un retrogusto fruttato e persistente.
Costituito da un Blend di uve 75% Sangiovese, 20% Cabernet Franc, 5% Canaiolo da uve Biologiche.
Ha un alcol di 13,5% vol.
Lo si consiglia con i primi piatti, carni bianche e rosse.
Il territorio è esposto a Sud – Sud/Ovest – Sud /Est ad un altezza di 150 metri s.l.m.
La composizione del terreno è scistoso Argilloso . Svolge Vinificazione in vasche di acciaio, 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri seguiti da altri 8 di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26/28° C. Poi fermentazione malolattica in acciaio. Elevazione in botti di Allier da 24 Hl per 6/8 mesi. Affinamento in bottiglia per 3 mesi.
Il vino successivo nella Degustazione è :
5) Villa Capezzana Carmignano DOCG
La prima annata di produzione risale al 1925. È un vino costituito da 80% Sangiovese e 20% Cabernet Sauvignon. In degustazione ho potuto apprezzare l’annata 2017.
Alla vista, è di colore rosso rubino intenso.
All’Olfatto, risulta elegante, con note fruttate di amarena sotto spirito, Lampone, note di sottobosco, fragoline di bosco, nota floreale di Rosa, lieve nota ematica.
Al gusto, è morbido, secco, caldo, avvolgente, Tannini morbidi, e buon corpo. Acidità ben bilanciata dal tannino. Finale lungo, con un retrogusto che fa percepire nota di liquirizia dolce. E una conferma gusto/ olfattiva.
Ha un alcol di 14,00% vol.
Lo si consiglia con piatti a base di carne ed anche ai formaggi.
Il vigneto è esposto a Est/ Sud – Sud/ Ovest, ad un’altitudine di 200 metri s.l.m. su terreno costituito da calcare, galestro e alberese.
Svolge Vinificazione in vasche di acciaio. Svolge 7 Giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13 di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26/28 °C . Esegue fermentazione malolattica in Tonneaux di legno francese. Elevazione per il 70% in Tonneaux per almeno 12 mesi, 30% in botte grande per 16 mesi, ulteriore Affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi ( da luglio 2009)
A seguire :
6) Villa di Capezzana DOCG “10 anni”
Alla vista, è di colore rosso rubino profondo con sfumature granato
All’Olfatto, risultano note di caffè, cioccolato, vaniglia, Liquirizia, note di cuoio, note speziate e legno che si amalgamano con le note tipiche del Sangiovese maturo.
Al gusto, è corposo, avvolgente, fresco, felpato, rotondo, persistente, Tannini setosi, buona acidità. Finale dolce che tende a caffè e Liquirizia .
Anno 2011 . Alcol di 14,00% vol.
Nasce da uve di Sangiovese 80% e Cabernet Sauvignon 20% .
Lo si consiglia con una bella bistecca alla fiorentina ed anche al tartufo.
Questo vino è la loro ” Riserva Storica” un’edizione limitata di 3000 Bottiglie. Ogni anno dal 2006 escono con una Villa di Capezzana di 10 anni da affiancare all’annata ultima in commercio .
Nel calice successivo abbiamo:
7) Vittorio Contini Bonacossi Trefiano Carmignano DOCG Riserva
La prima annata in produzione è stata nel 1979.
Un progetto di Vittorio Contini Bonacossi, fratello di Filippo Contini Bonacossi, che purtroppo non è più con noi. Ma di cui si custodisce il suo prezioso prodotto in vigna, e siamo pronti a onorarlo ad ogni bicchiere.
Nasce da viti di 22 anni , da uve di Sangiovese 80% , Cabernet Sauvignon 10% e Canaiolo 10% .
Alla vista, è di colore rosso rubino intenso.
All’Olfatto, risulta ampio, elegante, persistente, fruttato e note speziate
Al gusto, morbido, strutturato, grasso quasi opulento, con tannino denso. Acidità in equilibrio con la struttura e il volume del vino. Retrogusto lungo e persistente con note fruttate di piccoli frutti rossi e spezie. Buona struttura aromatica di fine bocca con ricco retrogusto speziato e fruttato.
Ha un alcol di 14,00% vol. Anno 2015.
Lo si consiglia con carni e formaggi.
Il vigneto è esposto a Sud Sud Ovest ad una altezza di 200 metri s.l.m. Esegue fermentazione malolattica in Tonneaux di Rovere Francese ed evoluzione in Tonneaux per 24 mesi ed Affinamento in bottiglia per un anno.
Infine un ultimo grande vino :
8) Ghiaie della Furba IGT Conte Contini Bonacossi
Prima annata di produzione è il 1979. Da viti che hanno tra i 28/40 anni di vita.
Degusto una 2016, da uve di Cabernet Sauvignon 40% , Merlot 25%, Syrah 35%
Alla vista, è di colore rosso rubino molto intenso ed impenetrabile.
All’Olfatto, risulta ampio, complesso, elegante, fine, dolce, note di frutta rossa e nera, spezie molto intense.
Al gusto, è morbido, strutturato, di grande volume, con tannino denso e dolce, buona struttura ed acidità. Lungo retrogusto, persistente, fruttato di piccoli frutti rossi e note speziate complesse.
Ha un alcol di 15,00% vol.
Lo si consiglia con carni e formaggi.
Questo vino è nato da un’idea di Ugo Contini Bonacossi nel 1979 con l’obiettivo di produrre, a Carmignano, un vino con uvaggio bordolese.
Mi auguro che questo viaggio virtuale insieme vi abbia quanto meno incuriosito e appassionato, e per qualsiasi info e delucidazione potete contattarmi direttamente. Vi auguro una buona lettura e…bevuta.