La Pastiera è un dolce tradizionale della cucina napoletana, strettamente legato alle festività pasquali e ricco di storia, cultura e sapori unici. Questo dolce simboleggia la fine del periodo di Quaresima e l’arrivo della primavera, combinando ingredienti che rappresentano la rinascita e la fertilità.

Pastiera napoletana INGREDIENTI

Ricetta per 12 porzioni

 

Per la crema

 

  • 500 gr di grano
  • 300 gr di latte
  • 1 cucchiaio di burro
  • 700 gr di ricotta
  • 700 gr di zucchero
  • 7 uova intere
  • 3 tuorli
  • 1 busta di vaniglia
  • 2 fiale di fiori d’arancio
  • 300 gr di crema pasticcera

 

Per la frolla

 

  • 500 gr di farina
  • 200 gr di zucchero
  • 200 gr di burro
  • 3 uova intere
  • 1 scorza grattugiata di arancia

Come si fa la Pastiera Napoletana?

La preparazione della pastiera napoletana richiede cura e attenzione nei dettagli.

Si inizia col versare il grano in una ciotola, aggiungere il latte e il burro e lasciarlo bollire, finché non diventa crema. Lasciarla raffreddare.

Al composto, aggiungere la ricotta, lo zucchero, le uova, la bustina di vaniglia, le fiale di fiori di arancio e la crema pasticcera. Mescolare.

Se si preferisce, il grano lo si può frullare o filtrare.

Per preparare la pasta frolla bisogna unire zucchero, uova e burro e iniziare ad impastare, aggiungere la scorza di arancia e per ultimo la farina.

Stendere l’impasto in una teglia, aggiungere la crema e decorare con strisce di pasta frolla.

Mettere la pastiera napoletana in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50-55 minuti. Dopo la cottura della pastiera, lasciarla raffreddare e concludere con una spolverata di zucchero a velo.

Che tipo di ricotta ci vuole per la Pastiera Napoletana?

La qualità della ricotta è fondamentale per ottenere una buona pastiera. Si preferisce utilizzare una ricotta di pecora, per diverse ragioni:

 

  • Sapore: La ricotta di pecora ha un sapore più intenso e deciso rispetto a quella di mucca, che conferisce alla pastiera un gusto più caratteristico e autentico. Il suo sapore più “rustico” si sposa perfettamente con gli altri ingredienti della pastiera, come il grano cotto e gli aromi.

  • Struttura: La ricotta di pecora ha una consistenza più densa e cremosa rispetto a quella di mucca, che aiuta a mantenere la forma della pastiera e a evitare che la farcia diventi troppo liquida durante la cottura. Inoltre, la ricotta di pecora tende a trattenere meglio l’umidità, rendendo la pastiera più morbida e succosa.

  • Tradizione: L’utilizzo della ricotta di pecora nella pastiera è una tradizione antica che risale al Medioevo. In quell’epoca, la ricotta di pecora era l’unica ricotta disponibile, ed era quindi l’ingrediente naturale da utilizzare per questo dolce.

  • Qualità: La ricotta di pecora è un prodotto di alta qualità, ricco di proteine e nutrienti. Il suo sapore intenso e la sua consistenza cremosa la rendono un ingrediente ideale per la pastiera, un dolce che richiede ingredienti di prima scelta.

Che origini ha la vera Pastiera Napoletana?

Le origini della pastiera si perdono nella notte dei tempi, mescolando storia e leggenda. Una delle versioni più affascinanti racconta che sia nata come offerta agli dei durante le celebrazioni della primavera antica. Con il passare dei secoli, è stata adottata dalla tradizione cristiana come simbolo di resurrezione e rinascita, diventando un pilastro della cucina pasquale napoletana.

Chi ha inventato la Pastiera?

Non esiste un inventore specifico della pastiera napoletana,essa è il risultato di un’evoluzione culinaria che ha radici nelle tradizioni antiche e si è sviluppata nel contesto socio-culturale di Napoli. La pastiera rappresenta un esempio perfetto di come le ricette possano attraversare i secoli, adattandosi e arricchendosi di nuovi significati e sapori.

 

Diverse teorie tentano di svelare il mistero della sua nascita, regalandoci affascinanti racconti:

 

  • Leggenda della sirena Partenope: La leggenda più suggestiva narra che la sirena Partenope, creatrice della città di Napoli, abbia inventato la pastiera come dono per gli abitanti. Il dolce, con la sua forma a conchiglia e il suo sapore soave, rappresentava la bellezza e la dolcezza del canto della sirena.

  • Simbolismo pagano: Un’altra teoria collega la pastiera alle antiche feste pagane legate alla primavera. In questo periodo, si offrivano doni votivi a base di grano, uova e ricotta, ingredienti che ritroviamo nella ricetta della pastiera.

  • Creazione conventuale: Secondo alcuni storici, la pastiera sarebbe nata nel XVI secolo all’interno del convento di San Gregorio Armeno a Napoli. Le suore benedettine, esperte in cucina, avrebbero elaborato la ricetta perfezionandola nel tempo.

  • Ricetta di Ippolito Cavalcanti: Un manoscritto del XVI secolo, “Opera dell’arte culinaria”, scritto da Ippolito Cavalcanti, contiene una ricetta per un dolce molto simile alla pastiera moderna. Questo documento avvalora l’ipotesi di una nascita napoletana del dolce in quel periodo.

Come conservare la Pastiera? Si può congelare?

Dopo la cottura, la pastiera  deve raffreddarsi completamente prima di essere conservata. Può essere tenuta in frigorifero per alcuni giorni, coperta per evitare che assorba odori. È possibile anche congelarla, meglio se già porzionata, per preservarne la freschezza e il gusto per un periodo più lungo. Quando si desidera consumarla, basterà lasciarla scongelare gradualmente in frigorifero.

 

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Ilaria Bernardo

Laureata in Scienze della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica e d’Impresa presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente lavoro come SEO Copywriter in un’agenzia...

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